Dal gelo della Lapponia all’afa indiana. In viaggio con Luca Reginelli

Vi accompagnano in giro per il mondo con l’obiettivo di farvi vivere ogni viaggio nella maniera più avventurosa possibile. Anche perché, sono loro i primi a volerlo, per loro stessi e soprattutto per i nostri amati KeTrippers. Affinché la vostra esperienza sia unica sotto ogni punto di vista. Sono i nostri coordinatori. Abbiamo avuto il piacere di presentarvene già due, Fabio Liggeri (qui dove leggere la sua storia: 100 viaggi di gruppo, 1.000 persone in giro per il mondo) e Luca Donia (107 paesi in carriera ad oggi! Qui dove leggere la sua storia). Oggi vogliamo farvi scoprire Luca Reginelli.
Luca, presentati ai nostri Ketrippers: dove sei nato, quanti anni hai e se ci racconti qualcosa in più di te…
Ciao sono Luca, ho 32 anni, sono nato e vivo tuttora a Fano nelle Marche. La mia formazione universitaria mi ha portato a diventare un ingegnere ma le scelte intraprese negli anni successivi hanno fatto in modo che quel titolo rimanesse giusto un bel traguardo nella mia vita. Visto che ho lavorato solo per poco nel settore, accantonando successivamente tutto per seguire quello che sentivo dentro. Non riuscivo, infatti, a rimanere seduto davanti a un computer 9 ore al giorno. Così mi sono detto “Non è questa la vita che voglio fare!”. Ecco come sono finito a viaggiare in lungo e largo per il mondo! Nonostante la mia vita mi porti ogni volta in un nuovo posto, la mia base rimane tutt’ora la mia città natale, dove ho la mia famiglia e i miei amici di vecchia data. La mia casa però è anche il mondo, non potrei vivere sempre e solo a Fano. Sento sempre l’esigenza di dover partire regolarmente, ma allo stesso tempo di tornare fisicamente alle mie origini, dopo aver affrontato un lungo viaggio.
Come nasce la tua passione per il viaggio?
La passione per il viaggio nasce (e cresce!) grazie ai miei genitori. Sin da piccolo mi hanno portato in giro ovunque, assieme alla loro compagnia di amici. Facevamo almeno due viaggi all’anno, uno estivo e uno in montagna d’inverno, con ogni tanto qualche avventura di mezza stagione qua e là. Principalmente abbiamo sempre girato lungo l’Italia e l’Europa, mai fuori continente. Sono cresciuto viaggiando in maniera spesso spartana (tende e camper sin da piccolo) da qui la mia capacità ad adattarmi in qualunque circostanza. Fino ad arrivare al punto in cui più si improvvisava e si dovevano trovare le soluzioni più fantasiose, e più mi piaceva. Questo mi ha portato ad essere molto propositivo quando ho iniziato a viaggiare. Con i miei amici pensavo a tutto io; quando si organizzava un qualsiasi evento o una uscita fuori porta ero io a prendere le redini della situazione. Tanto che i genitori dei miei amici, sapendo che pensavo a tutto io, erano più tranquilli nel mandare i propri figli in vacanza con me.
Perché hai scelto di diventare coordinatore KeTrip?
È stata una scelta naturale. Era il periodo in cui stava nascendo il fenomeno dei viaggi di gruppo, e io mi ero lanciato come partecipante in uno dei primi viaggi in assoluto che aveva proposto Fabio (Liggeri, co-founder e storico coordinatore di KeTrip, qui dove leggere la sua storia). Inutile dire che fu amore a prima vista, sia per l’Islanda, il Paese che visitammo in quell’occasione, ma anche per questo particolare format grazie al quale avevi l’opportunità di conoscere nuove persone che condividevano la medesima voglia e passione per il viaggio e la scoperta di nuove cose. Persone con le quali potevi condividere l’esperienza dando libertà a tutte le emozioni che sentivi.
Successivamente, ho fatto altri due viaggi come partecipante e conoscendo meglio anche Fabio, pian piano sono entrato nel giro fino a quando KeTrip stesso mi propose di organizzare da me un primo gruppo coinvolgendo persone che volessero partire con me. Quando ricevetti questa proposta non ci pensai due volte e, anche se con fatica, riuscii ad organizzare il mio primo viaggio di gruppo in Islanda raccogliendo 7 pazzi che decisero di seguirmi. Da lì in poi è venuto tutto naturale e ogni viaggio ha portato ad un altro e un altro ancora, spinto sempre dalla voglia di vivere nuovi posti assieme ad altre persone con lo stesso interesse. Nel corso degli ultimi cinque anni di collaborazione, ho registrato circa 40 gruppi coordinati nelle più diverse mete in giro per il mondo. Dai luoghi più freddi e remoti del Pianeta, dove le temperature hanno raggiunto i -35º come nel caso della Lapponia, fino alle città più afose e caotiche dell’India. E in programma c’è ancora molto altro ancora, non mi fermo di certo qui!
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Quali sono, per te, le unicità di un viaggio KeTrip rispetto a un classico viaggio avventura?
Nei gruppi Ketrip si tiene tanto al fatto che oltre a visitare luoghi fantastici si crei quel qualcosa che ti fa dire “Ho davvero vissuto una esperienza!". Un’esperienza tale che, se poi porterai con te anche solo un frammento di quel quel viaggio nella tua vita quotidiana, allora avrai guadagnato qualcosa. Per questo cerchiamo di offrire sempre quel qualcosa in più che renda unica l’avventura per l’intero gruppo. Certo, è importante sapere dove andare e come muoversi, ma a volte sono proprio i dettagli dati da una profonda conoscenza che cambiano tutto. Basta sapere che conviene “parcheggiare qui perchè è gratis” o che “dietro quella roccia la cascata si vede meglio” a dare una svolta unica all’intera giornata! Sembra una sciocchezza a leggerlo, ma vi assicuro in prima persona che cambia tutto, e fa diventare un viaggio da standard a “super”!
Qualche prezioso consiglio per organizzare il bagaglio perfetto per un viaggio KeTrip?
Per quanto sia un viaggiatore, il momento in cui tocca preparare la valigia lo detesto tanto da rimandarlo sempre all’ultimo secondo con il risultato che faccio tutto di fretta e fuga. Però ammetto che ad oggi non ho mai dimenticato nulla, anzi a volte mi porto anche troppo. Il mio segreto è “la lista”. Ho una lista standard di cose fondamentali per qualsiasi viaggio che mi rileggo come check mentre faccio il bagaglio velocemente, in più mi faccio delle liste specifiche per il singolo viaggio. Le preparo nei giorni precedenti, quando ho dei momenti più tranquilli così mi posso focalizzare meglio. Mi annoto tutto quello che mi passa per la testa a mente lucida, e poi me la riguardo nella frenesia della preparazione. Ovviamente sempre all’ultimo secondo!
Ricordi un KeTripper che ti ha particolarmente sorpreso dopo aver viaggiato con lei/lui?
Ho conosciuto centinaia di persone, portandole in giro letteralmente ovunque. Sarei falso se dicessi che ho legato con tutti allo stesso modo. Ovviamente c’è chi mi ha colpito di più e chi di meno. Ma quello che è certo è che anche chi ho conosciuto meno mi ha comunque dato qualcosa, e non deve essere per forza qualcosa di positivo, magari una persona semplicemente mi ha fatto dire “non voglio essere come lui/lei” e lo ringrazio per avermi fatto vedere quello che non voglio essere. Poi, ovviamente, ci sono altre persone che mi hanno regalato tante emozioni positive. Quando viaggi ti rapporti generalmente con persone simili a come sei tu, e vivere a stretto contatto una settimana, o anche due, enfatizza il tutto fino ad arrivare puntualmente a dire a fine avventura: “Sembra che ci conosciamo da anni!”. Ed è così! Posso dire di conoscere meglio persone con cui ho viaggiato una settimana che amici che conosco dall’infanzia! Per l'appunto, le persone più care che ho a casa mia sono fondamentali, ma in questi ultimi anni ne ho conosciute tantissime altre che sono entrate quasi con prepotenza nella mia vita, diventando indispensabili per me. Questo mi riempie il cuore di gioia. Molte di quelle persone che ho incontrato in aeroporto stringendogli una mano quasi per caso sono ora quelle che sono al mio fianco sia nelle avventure più belle, ma anche nei momenti meno felici, quando la vita purtroppo ti presenta delle delusioni. Viaggio e vivo per questo.
Lorenzo
giugno 2025
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