Faroe: alla scoperta delle meraviglie del Nord Atlantico

Le Isole Faroe (Fær Øer in danese) sono un piccolo arcipelago autonomo situato tra la Scozia e l’Islanda, appartenente al Regno di Danimarca. Meta ancora poco battuta dal turismo di massa, offre paesaggi mozzafiato, villaggi pittoreschi, coste frastagliate e una cultura affascinante. In questo articolo esploreremo perché vale la pena visitare le Faroe, cosa mangiare, come organizzare al meglio il viaggio e le principali attrazioni di alcune isole con particolare riferimento a Vágar, Streymoy, Eysturoy, Borðoy, Viðoy e Kalsoy. Le Isole Faroe, infatti, sono un paradiso naturale di fiordi profondi, scogliere spettacolari e colline verdeggianti punteggiate di casette colorate ma è sempre meglio scegliere con attenzione le proprie mete per non disperdere energie.

Grazie alla posizione nel cuore dell’Atlantico settentrionale, sono un luogo perfetto per gli amanti della natura e della tranquillità. Visitare le Faroe significa intraprendere un viaggio avventuroso e rigenerante, a stretto contatto con la natura e con la tradizione di un popolo ancora profondamente legato ai propri luoghi. Un viaggio alle Faroe offre paesaggi unici che cambiano a ogni curva della strada, tra montagne, pascoli, laghi e scogliere a picco sul mare, così come le atmosfere che si possono vivere dato che la cultura faroese è fortemente legata alle tradizioni, specialmente nella musica, nella danza e nella lavorazione della lana. E poi non sarete mai soli, visto che con voi avrete sempre due compagni di viaggio che non vi lasceranno mai: Silenzio e Pace. Essendo poco affollate, qui si può godere di una natura incontaminata lontano dal caos turistico con in più una ricchezza di esperienze outdoor che vanno dal trekking al birdwatching fino alle esplorazioni in barca e alle immersioni

Preparsi al meglio per viverle al massimo

Prima di partire è fondamentale tenere a mente alcuni aspetti importanti, tipici di un viaggio nelle isole nordiche: Il clima delle Faroe è oceanico e variabile. Non è raro vivere “quattro stagioni in un solo giorno”. Pioggia, vento e sole possono alternarsi in pochi minuti. Per questo motivo è consigliabile portare con sé abbigliamento a strati (magliette termiche, pile, giacca impermeabile e antivento) e avere scarpe da trekking resistenti all’acqua. Pure un bel set di cappellini, guanti e sciarpe può fare al caso nostro, anche se il calendario ci dice che è estate.

                               

Pronti a immergersi in un mondo di Silenzio e Pace

Il viaggio può iniziare dall’Isola di Vágar con la cascata Múlafossur a Gásadalur, probabilmente il luogo più iconico dell’arcipelago, con il flusso di acqua che precipita direttamente nell’oceano. Il villaggio di Gásadalur, incastonato tra alte montagne, regala viste indimenticabili. Da qui ci possiamo spostarci verso Sørvágsvatn, il lago più grande delle Faroe, che sembra sospeso sopra l’oceano quando lo si osserva dal punto panoramico a Traðardalur. Un trekking di media difficoltà conduce al famoso “optical illusion viewpoint”. Non molto distante c’è Sandavágur, un pittoresco villaggio noto per la sua storica chiesa rossa e bianca e per un panorama incantevole sul fiordo.

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Streymoy, nel vivo delle moderne Faroe

Iniziamo da Tórshavn. la capitale delle Faroe, cittadina a misura d’uomo con le tipiche casette dal tetto d’erba, ristoranti, negozi di design e un piccolo ma interessante centro storico, Tinganes, dove si trovano edifici governativi tra i più antichi del mondo ancora in uso. E rimanendo proprio sulla storia, eccoci arrivare a Kirkjubøur, antico centro culturale e religioso, ospita la più antica fattoria ancora abitata (Kirkjubøargarður) e la cattedrale gotica di San Magnus, in rovina ma affascinante. Qui ci sono anche alcune delle scogliere più suggestive della zona, le Vestmanna Bird Cliffs. Raggiungibili in barca, queste altissime scogliere a picco sul mare ospitano migliaia di uccelli marini, tra cui pulcinelle di mare e sule. Un tour in barca è un’esperienza imperdibile.

                              

Eysturoy per salire in alto. Ancora di più!

Partiamo da Slættaratindur che con i suoi 880 metri è la cima più alta dell’arcipelago. Una meta molto amata per il trekking, soprattutto nella notte di mezza estate per ammirare il sorgere del sole e vedere tutte le isole. Da non perdere anche Gjógv, un villaggio fiabesco con un porticciolo naturale incastonato in una stretta gola. Qui potrete rilassarvi, respirare aria pura e godervi la vista sull’oceano. Giusto in tempo per passare a Eiði, il piccolo villaggio vicino a spettacolari colonne rocciose note come Risin e Kellingin (il Gigante e la Strega), che emergono dal mare.

Borðoy e Viðoy, la coppia vincente delle Faroe

Il nostro viaggio prosegue con tappa a Klaksvík (Borðoy), la seconda città più grande delle Faroe e principale snodo per visitare il nord dell’arcipelago. Da qui partono i traghetti per altre isole, come Kalsoy. Splendida la chiesa Christianskirkjan, con architettura moderna e dettagli che richiamano le radici vichinghe delle Faroe. E sempre sulle vicine isole Borðoy e Viðoy vale la pena visitare Viðareiði (Viðoy), il villaggio più settentrionale dell’arcipelago, circondato da montagne e fiordi profondi. Un luogo particolarmente suggestivo per le sue vedute sulle isole vicine e ideale per escursioni a piedi.

                              

A Kalsoy per incontrare la Donna Foca

Qui una elegante signora aspetta noi, non curante delle fredde temperature e del gelido vento. È Kópakonan, la famosa statua che raffigura la leggenda faroese delle “donne foca”. Situata nel villaggio di Mikladalur, questa scultura rende omaggio a una delle più affascinanti storie popolari delle Faroe. La leggenda narra che, in una notte magica, le foche abbandonino le loro pelli per trasformarsi in esseri umani e ballare sulle coste delle Isole. Un giovane di Mikladalur, attratto dalla bellezza di una donna foca, le rubò la pelle per impedirle di fare ritorno al mare. La costrinse così a sposarlo e visse con lei per alcuni anni, facendole persino avere dei figli. Eppure, la donna foca non poté mai dimenticare le profondità marine: un giorno ritrovò la sua pelle nascosta e si tuffò fra le onde, lasciando dietro di sé un’oscura maledizione sugli uomini del villaggio. Oggi, la maestosa statua a Kópakonan ricorda questa storia: la figura della donna foca, sospesa tra mondo terrestre e regno acquatico, simboleggia il potere ineluttabile della natura e il desiderio di libertà che risiede nel cuore di ogni creatura. Ma c’è molto di più da esplorare su Kalsoy, come ad esempio il faro di Kallur raggiungibile con un trekking panoramico, offre una vista straordinaria su scogliere e montagne, il quale sicuramente diventerà uno dei luoghi più fotografati del nostro viaggio. Ultima tappa a tunnellandia, ossia Kalsoy, soprannominata l’isola dei tunnel per i numerosi passaggi scavati nella montagna che collegano i vari villaggi.

                              

Faroe, non solo paesaggi ma anche cucina

La cucina faroese è semplice e rustica, basata su pesce, carne d’agnello e prodotti derivati dalla pastorizia. Da non perdere la Skerpikjøt, carne di montone essiccata all’aria aperta, dal sapore affumicato e pungente; Fiskur & kips: pesce fritto e patatine, un grande classico in versione faroese; salmerino artico, salmone e merluzzo: sempre freschi, spesso serviti alla griglia o affumicati; ræst, termine che indica la fermentazione tipica della cucina locale, usata sia per la carne che per il pesce. Il tutto innaffiato da birre artigianali locali, come ad esempio quelle dei birrifici Føroya Bjór o Okkara.

                              

Antonio

13
gennaio 2025
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