Dal Tibet al Perù: come prepararsi all’Alta Quota

Viaggiare in alta quota è un'esperienza affascinante e unica, ma richiede una preparazione attenta e consapevole. Noi di KeTrip lo sappiamo molto bene, dato che ci piace puntare in alto, e non solo per modo di dire. Alcuni dei nostri viaggi di gruppo più belli sono stati organizzati in destinazioni come Tibet e Perù, dove le altitudini possono superare i 3.500 metri sul livello del mare. In questi luoghi è fondamentale sapere come prepararsi per affrontare al meglio le sfide che l’altitudine comporta. Il rischio di mal di montagna acuto, più comunemente chiamato AMS, è molto frequente e può presentarsi anche a chi è in buona salute e in buona forma fisica. È per tale motivo che suggeriamo sempre, prima di metterci in viaggio tutti insieme, di seguire delle linee guida che ci permettano di godere al massimo di questa particolare esperienza e di apprezzare appieno la bellezza delle montagne himalayane o di quelle andine senza compromettere il nostro viaggio. Lo sapete, non siamo dottori, eppure nel tempo abbiamo imparato sul campo alcune tips che desideriamo condividere con voi. Il primo passo, appunto, è proprio consultare il proprio medico prima di mettersi in viaggio e, una volta partiti e giunti in quei meravigliosi luoghi, di tenere sempre un orecchio attento nell’ascoltare il proprio corpo.

Comprendere l'impatto dell’altitudine

A quote superiori ai 2.500 metri, la quantità di ossigeno nell'aria diminuisce e, di conseguenza, il corpo inizia a reagire. I sintomi dell'altitudine, come mal di testa, nausea e vertigini, sono comuni, ma nella maggior parte dei casi, scompaiono una volta che il corpo si è adattato. L'adattamento può richiedere da pochi giorni a una settimana, a seconda dell'altitudine e della sensibilità individuale. A quote superiori ai 3.000 metri, come nelle regioni montuose del Tibet o nelle Ande peruviane, le persone possono essere più suscettibili alla sindrome da mal di montagna acuto (AMS), una condizione che, se non trattata, può evolversi in forme più gravi come l'edema cerebrale o polmonare. Per questo motivo, è essenziale essere preparati e consapevoli.

Preparazione fisica e allenamento

Anche se la preparazione fisica non garantisce l’immunità contro il mal di montagna, essere in buona forma fisica aiuta comunque a gestire meglio l’effetto dell’altitudine. Prima di partire, è utile iniziare un programma di allenamento cardiovascolare, come camminate, escursioni o trekking, per migliorare la resistenza e la capacità polmonare. La resistenza muscolare è fondamentale per camminare su terreni irregolari e salire a quote elevate senza esaurirsi rapidamente. È utile concentrarsi su esercizi che migliorino la forza delle gambe e la resistenza cardiaca. Inoltre, è fondamentale abituarsi a camminare con uno zaino sulle spalle. Ricorda che l'intensità e la durata delle camminate dovrebbero aumentare gradualmente, dando al corpo il tempo di adattarsi.

Adattamento graduale all’altitudine

Arrivare a destinazione e salire troppo velocemente di quota è una delle principali cause di mal di montagna acuto. Una delle regole d’oro per affrontare un viaggio in alta quota è adattarsi gradualmente. Concediti tempo per acclimatarti. Iniziare la tua esperienza in città che si trovano a quote più basse, come Cusco in Perù (3.400 metri) o Lhasa in Tibet (3.650 metri) e trascorrervi un paio di giorni, può darti il tempo di abituarti alla mancanza di ossigeno. Una buona prassi è quella di non salire più di 500/800 metri al giorno dopo aver superato i 3.000 metri di altitudine. Il corpo ha bisogno di tempo per produrre più globuli rossi, che trasportano l’ossigeno, e per adattarsi alla ridotta disponibilità di ossigeno. Se hai la possibilità, passa la notte ad una quota leggermente inferiore rispetto all'altitudine massima che hai raggiunto in quella stessa giornata.

DA KATHMANDU A LHASA, ATTRAVERSO L’HIMALAYA

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Alimentazione e idratazione

L’acqua è l’elemento essenziale durante il soggiorno in alta quota. L’aria è più secca, e la disidratazione è un rischio reale. Bevi abbondantemente anche e soprattutto se il freddo non ti stimola a farlo. L'acqua aiuterà a prevenire il mal di testa e altre condizioni legate alla mancanza di ossigeno. Evita alcol e caffeina, che sono diuretici e possono peggiorare la disidratazione. L’alimentazione è altrettanto importante. Le calorie consumate in alta quota vengono bruciate più rapidamente, e il corpo richiede un apporto maggiore di cibo, in particolare di carboidrati che forniscono energia a lungo termine. Preferisci alimenti leggeri ma ricchi di nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Extra tips: in Himalaya gli alimenti che vanno per la maggiore per favorire l’acclimatamento sono zenzero e aglio, ad esempio nella zuppa. Sulle Ande, invece, si passa direttamente alle foglie di coca che, infuse nel tè, aumentano la resistenza.

Acclimatamento durante il viaggio

Quando arrivi a destinazione, non essere troppo ambizioso: inizia con attività leggere e rispetta sempre il tuo corpo. Se ti senti stanco o hai sintomi di mal di montagna, riduci l’intensità delle attività. I primi giorni dovrebbero essere dedicati a passeggiate leggere e semplici esplorazioni. Evita lunghe escursioni o salite a quote ancora più elevate prima che il tuo corpo si abitui all’altitudine. L’acclimatamento è un processo che richiede pazienza, e la regola principale è non forzare il corpo oltre i suoi limiti, dunque trovare il proprio ritmo e non seguire quello degli altri. 

Abbigliamento e attrezzatura

Per affrontare le condizioni climatiche e i terreni accidentati delle alte quote, è essenziale indossare l'abbigliamento giusto. Il clima può essere imprevedibile, e a quote elevate, anche in estate, le temperature possono scendere rapidamente. Porta con te indumenti adatti, preferibilmente a strati e traspiranti, che ti permettano di adattarti alle variazioni di temperatura. Un buon paio di scarpe da trekking è fondamentale per camminare su terreni rocciosi e ripidi. Non dimenticare cappello e occhiali da sole e protezione solare, poiché l'esposizione al sole in alta quota può danneggiare la pelle e gli occhi più velocemente.

Farmaci e precauzioni mediche

Porta con te farmaci per alleviare i sintomi del mal di montagna acuto, come il paracetamolo o l’ibuprofene. In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere farmaci come il Diamox per prevenire il mal di montagna - da usare solo se necessario. Se hai problemi cardiaci o respiratori, consulta il medico prima di partire, e assicurati di avere una fornitura sufficiente di farmaci necessari durante il viaggio. In caso di mal di montagna acuto grave, l’unico trattamento efficace è scendere di quota il più rapidamente possibile, quindi organizza il tuo itinerario in modo da essere sempre in grado di scendere a una quota inferiore se necessario.

Essere consapevoli dei rischi e segnalare i sintomi

Ascoltare il proprio corpo è la chiave per viaggiare in alta quota. Se senti un mal di testa persistente, nausea, vertigini o fatica inspiegabile, fermati e valuta la situazione. A volte, i sintomi possono essere lievi e temporanei, ma se persistono o peggiorano è fondamentale scendere di quota e chiedere aiuto. Non ignorare mai i segnali di disagio, poiché il mal di montagna acuto può evolversi rapidamente. Oltre a concentrarti sui sintomi fisici, presta attenzione anche al tuo modo di relazionarti con i compagni di viaggio: spesso la mancanza di ossigeno può rendere le persone (anche le più insospettabili) poco cortesi o addirittura aggressive - anche questo è un sintomo.

L’importanza di viaggiare insieme

Come ti abbiamo già raccontato ad inizio di questo articolo, Tibet e Perù sono tra le nostre mete preferite. Siamo già stati lì più volte e i nostri coordinatori già sanno come affrontare il viaggio permettendo a voi, ketrippers, di acclimatarsi nei tempi giusti godendo al tempo stesso del fascino che queste terre ci offrono. E poi possiamo confermare che tutti coloro che sono partiti con noi, sono rientrati portando con sé un bel carico di emozioni e ricordi indelebili!

Lorenzo

07
aprile 2025
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