Meglio partire presto e pieni di energia: dopo aver fatto una ricca colazione, la seconda tappa della nostra Via Degli Dei inizia con una ripida salita che porta in 3 km a 650 metri di altitudine, sulla vetta del Monte Adone, dove ci prenderemo tutto il tempo per godere a pieno del silenzio e dello splendido panorama. Appagati dalla vista e rifocillati dopo la salita, scenderemo prima verso il piccolo abitato di Brento e proseguiremo poi, tra sentieri e sterrati, fino a Monzuno, punto sosta per il pranzo di oggi. Dopo pranzo i paesaggi iniziano ad essere selvaggi e montani, e ci inoltreremo nel cuore dell’Appenino Tosco-Emiliano tra faggeti, parchi eolici, pinete e boschi. Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo superato il giorno più duro con i suoi 28km e siamo arrivati a Madonna dei Fornelli, dove il nostro Albergo-Ristorante ci rimetterà in sesto con una cena tipica (*opzionale) a base di prodotti tipici del territorio.

La terza tappa è abbastanza equilibrata: metà percorso in salita e metà percorso in discesa, buona parte in Emilia-Romagna, poi il confine e infine l’arrivo al Passo della Futa in Toscana. Da Madonna dei Fornelli si inizia infatti a salire per Monte dei Cucchi verso Pian di Balestra, dal quale si prende poi il sentiero per “Via degli Dei – Futa e Strada Romana”. In questo tratto infatti si inizierà a percorrere l’antico percorso romano, la Flaminia Militare, un patrimonio unico dell’arco Appennino datato 187 a.C., che si incontreremo più volte durante l’arrivo a Firenze. In questa tappa toccheremo due punti cardine dell’intero percorso: arrivati in località Le Banditacce, a quasi 1200 m s.l.m, raggiungeremo la quota più alta dell’intera Via degli Dei e dopo alcuni minuti si raggiungerà invece il Poggiaccio, approssimativamente la metà dell’intero percorso tra Bologna e Firenze. Incredibile ma vero…con la sola forza delle nostre gambe siamo arrivati a metà del nostro cammino! Prima dell’arrivo di oggi incontreremo il Cimitero Militare tedesco del Passo della Futa, e passeremo a pochi km da Marzabotto, luogo simbolo della strage di civili italiani della Seconda Guerra Mondiale. Nel tardo pomeriggio arriveremo a Monte di Fò, fine tappa di oggi, dove ci aspetta il consueto riposo dopo una lunga ma appagante giornata di cammino.

La mattina del quarto giorno dobbiamo percorrere qualche km per risalire sulla Via degli Dei, dato che il pernottamento a Monte di Fò consiste in una piccola deviazione dal percorso per Firenze. Da lì si risalirà a Monte Gazzaro, 1100 m s.l.m., dove troveremo una piccola struttura in pietra contenente il famoso “libro vetta”, il quaderno dove lasceremo traccia del nostro passaggio e annoteremo i nostri pensieri. Tutti i km percorsi ci hanno ormai trasformato in camminatori navigati, non sarà quindi difficile proseguire fino al Passo dell’Osteria Bruciata. La leggenda vuole che un tempo gli osti addormentassero e cucinassero i viandanti fermi a pernottarvi, per poi darli in pasto la sera successiva ai nuovi pellegrini. Quando l’arcano fu scoperto, l’osteria fu bruciata. Oggi, al di là della leggenda horror, il luogo è un bivacco: si trova infatti una scatola con oggetti da scambiare in caso di necessità. Dall’Osteria Bruciata inizia la discesa boschiva per Sant’Agata, il primo paese toscano che incontreremo sul percorso. Sosta e pranzo più che meritato. Camminando tra i suggestivi panorami delle colline coltivate e delle vigne a perdita d’occhio tipiche della Toscana, arriveremo dopo i nostri 22km odierni a San Piero a Sieve, meta e fine di questa quarta tappa della nostra Via Degli Dei.

Da San Piero a Sieve a Bivigliano, la via degli Dei entra nel cuore della Toscana. I panorami si aprono sulle colline verdi punteggiate da abbazie e antichi poderi di campagna. Dopo la consueta ricca colazione per darci la giusta carica, partendo dal centro storico di San Piero a Sieve, inizieremo subito a salire verso Trebbio, posto su un colle a circa 420 metri di altitudine, dal quale si possono ammirare le colline con altri borghi, ulivi e cipressi, tipici del paesaggio toscano. A seguire ci concederemo una piccola deviazione per visitare la Fortezza Medicea di San Martino, considerata una delle più estese fortificazioni italiane di tutti i tempi e la cui costruzione fu fortemente voluta da Cosimo I de' Medici per porre un baluardo a difesa dei possedimenti della famiglia e dello Stato Fiorentino oltre che per soddisfare le pressanti richieste delle popolazioni locali, stanche dei continui saccheggi perpetuate ai loro danni da eserciti e bande provenienti dal nord. Ormai le gambe vanno da sole e, dopo questa breve ma interessante sosta, saliremo fino ad arrivare al convento Monte Senario dove faremo una bella pausa relax e ci godremo un pranzo al sacco rigenerante, immersi come sempre nella natura. È già tempo di ripartire e di percorrere gli ultimi chilometri di questa tappa in direzione Bivigliano, il piccolo paese toscano che ci ospiterà per questa nostra ultima notte insieme lungo la nostra Via Degli Dei.

L’ultima mattina di cammino si apre su prati da cui si inizia a scorgere la vallata di Firenze e in fondo, anche la cupola del Brunelleschi. Uno spettacolo! L’unica salita del giorno conduce a Poggio Pratone, la più alta delle terrazze panoramiche naturali su Firenze, punto panoramico per eccellenza di tutto il cammino. Da qui si scende dritti fino a Fiesole e al suo borgo, dove ci fermeremo per una visita e per il nostro ultimo pranzo insieme. È tempo di portare a termine questa incredibile avventura, Piazza della Signoria dista a questo punto soltanto 8 km: alle nostre spalle un insieme di panorami, emozioni, ed esperienze che ci faranno raggiungere, dopo ben 6 giorni di cammino, la tanto sognata Firenze.